La Cina ha intensificato gli stimoli economici con ulteriori 1.000 miliardi di yuan (146 miliardi di dollari) di misure, per sostenere la crescita e frenare le conseguenze dei ripetuti blocchi di Covid e della crisi del mercato immobiliare.
Il Consiglio di Stato ha delineato ieri un pacchetto di misure in 19 punti, tra cui altri 300 miliardi di yuan che le banche statali potranno investire in progetti infrastrutturali, oltre ai 300 miliardi di yuan già annunciati a fine giugno. Ai governi locali saranno assegnati 500 miliardi di yuan di obbligazioni speciali provenienti da quote precedentemente inutilizzate. Allo stesso tempo, però, il Consiglio di Stato ha dichiarato che l’economia non sarà inondata da stimoli eccessivi, ribadendo una posizione relativamente cauta dei funzionari in materia “aiuti” per l’anno in corso.
La riapertura a singhiozzo della Cina dopo il blocco di Covid e il crollo immobiliare durato un anno hanno indebolito la crescita, rendendo l’obiettivo ufficiale del governo (+ 5,5% per il 2022) molto fuori portata. Negli ultimi mesi i funzionari hanno sminuito l’obiettivo, attenendosi alla politica Covid Zero di eliminazione delle infezioni, e gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono, per quest’anno, una crescita inferiore al 4%. Gli economisti di Goldman Sachs Group, invece, sostengono che le misure annunciate mercoledì non saranno sufficienti a sollevare il tasso di crescita complessivo dal 3% previsto. Gli ultimi provvedimenti «potrebbero aiutare a compensare la forte contrazione delle entrate statali e a sostenere in qualche misura la crescita degli investimenti infrastrutturali», hanno dichiarato in una nota gli economisti, tra cui Maggie Wei. Ma la crescita complessiva rimarrà “lenta”, soprattutto a causa della forte debolezza del settore immobiliare e delle perturbazioni dovute ai controlli Covid.
Le 19 misure si aggiungono ad altre adottate di recente: da giugno le banche hanno ricevuto un totale di 1.100 miliardi di yuan di finanziamenti per progetti infrastrutturali; la settimana scorsa la banca centrale ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse di 10 punti base; a maggio Pechino ha annunciato circa 1.900 miliardi di yuan di misure di sostegno in un pacchetto di 33 punti, anche per le piccole imprese. In un contesto di crisi energetica causata dalla siccità, il sostegno è stato indirizzato anche alle società statali di produzione di energia, che potranno vendere 200 miliardi di yuan di obbligazioni. Altri 10 miliardi di yuan di sussidi saranno offerti al settore agricolo. Il Consiglio di Stato si è inoltre impegnato a continuare a ridurre i costi dei finanziamenti e a introdurre misure per sostenere lo sviluppo delle imprese private e delle platform company.