Il prezzo del gas in Europa continua a salire, dopo la proposta della Commissione Ue sul price cap e le minacce di Gazprom di tagliare le residue forniture all’Europa attraverso i gasdotti ucraini.
Il costo è aumentato sale del 9,5% a 131 euro al megawattora (dopo aver toccato un massimo di 133,9 euro) e gli analisti di Goldman Sachs – riferisce Bloomberg – mettono in guardia dal rischio che il tetto al prezzo, se attivato, possa ridurre la liquidità del mercato e distorcere la formazione dei prezzi.
La proposta Ue sul price cap al gas (275 euro per megawattora secondo l’indice Ttf) è stata messa a punto per prepararsi al 2023 nel timore che possa ripresentarsi la situazione estrema dei prezzi come verificatasi tra marzo e agosto. Queste le ragioni spiegate dalla commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, ieri in conferenza stampa.
«Il limite di 275 euro a megawattora per il gas scambiato al Ttf e’ stato calcolato sullo scenario che abbiamo visto ad agosto e vogliamo evitare che si offrano scenari simili. Dobbiamo essere pronti a circostanze estreme”, ha detto Simson.
Il price cap sul gas proposto dalla Commissione europea verrà attivato “quando lo spread tra il prezzo sul Ttf e il prezzo globale del Gnl è pari o superiore a 58 euro per dieci giorni di transazioni”. “Questa è la condizione per assicurare che l’intervento di correzione sul mercato avvenga soltanto quando i prezzi Ttf del gas non riflettono più i fondamentali del mercato.
La proposta prevede quindi un massimale di prezzo fisso, per evitare procedure farraginose che rendano lunga l’adozione di questo meccanismo. «Gli Stati Uniti (che nel frattempo vendono gas all’Europa a prezzo maggiorato, ndr) continuano a sostenere la necessità di un price cap europeo sul petrolio russo» ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby, sottolineando che l’amministrazione Biden è in contatto con i partner europei. «Il price cap serve ad evitare che Putin approfitti dell’energia» ha aggiunto.