«Ho iniziato a fare economia circolare nel 1976, quando ho cominciato a trattare rifiuti che potevano essere riciclati». È racchiuso in queste parole, pronunciate da Lino Calcina, alla guida della Calcina Iniziative Ambientali, il significato di un genere di attività che solo negli anni più recenti ha ricevuto la considerazione che merita, grazie ad una sensibilità ambientale poco presente nel passato.
L’azienda si occupa oggi di rifiuti, principalmente recuperabili. Una risposta alla domanda che in molti si saranno fatti: «Che fine fa il materiale della raccolta differenziata»? «Per quanto concerne i materiali oggetto della raccolta differenziata, la carta e la plastica cittadina vengono trattate dal nostro impianto ed avviate al riciclo» spiega il fondatore dell’impresa, con sede nel comprensorio industriale di Trieste. E tra le novità di un’azienda che deve essere sempre innovativa per stare al passo con le richieste, a breve sarà attivo anche un impianto mobile per trattamento dei rifiuti ingombranti, con l’obiettivo di ridurre costi e impatto ambientale dei trasporti.
Calcina Iniziative Ambientali fornisce servizi personalizzati per le imprese, non solo la raccolta, ma anche progetti e attrezzature per la singole realtà economiche del territorio. Da otto anni, inoltre, si occupa anche della raccolta degli elettrodomestici per conto dei consorzi. Il tutto con il vanto di una specializzazione nella logistica dei rifiuti e di aver sempre rispettato le scadenze, non creando disagi alla committenza dovuti a ritardi nei servizi. Il raggio d’azione copre la regione Friuli Venezia Giulia, parte del Veneto e qualche zona dell’Emilia Romagna.
Grazie all’impianto per il trattamento dei rifiuti recuperabili, l’azienda è in grado di lavorare le principali tipologie di materiale recuperabile attraverso attrezzature specifiche e personale qualificato. Non a caso, la sede è anche sito deputato dai consorzi COMIECO (carta e cartone) e COREPLA (imballaggi in plastica) per il trattamento dei rifiuti raccolti sul territorio. Ogni giorno viene gestito un flusso continuo di materiale, poi selezionato e preparato per essere avviato agli impianti preposti al recupero di carta, vetro, plastica, metalli e legno.
L’azienda a gestione familiare per quanto riguarda il management, conta oggi una quarantina di dipendenti e l’ultimo fatturato si è fissato attorno ai 5 milioni di euro.
Parte del personale è impiegato per lo studio e la progettazione di attrezzature innovative per il trattamento dei rifiuti, impegno che ha portato anche alla realizzazione del brevetto per la nuova macchina operatrice mobile di cui si è accennato, capace di ricondizionare i rifiuti voluminosi, consentendone un più agevole avvio a recupero.
Calcina è inoltre un cosiddetto “Punto Cobat”. Il Consorzio Nazionale per la raccolta e il riciclo dei rifiuti di pile, batterie, accumulatori industriali, moduli fotovoltaici e apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) svolge la propria attività su tutto il territorio nazionale in modo capillare, assicurando tracciabilità dei rifiuti e monitoraggio di tutte le attività svolte dalla raccolta all’avvio a riciclo.
Tanto per fare qualche numero a livello nazionale, a questa rete, coordinata e gestita utilizzando sofisticate tecnologie e strumenti informatici, fanno riferimento oltre 80.000 produttori, e più di 500 azienda produttrici o importatrici di pile, accumulatori, moduli fotovoltaici ed apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritte al sistema.
Per Calcina l’adesione ai vari Consorzi significa trattare rifiuti e operare sul riciclaggio di tutti i materiali. Un’operazione fondamentale, in una città (Trieste), non proprio degna di encomi per quanto riguarda la raccolta differenziata.
Nel futuro anche un altro obiettivo: il recupero degli oli esausti domestici (quelli della ristorazione vengono già raccolti) che vanno però conferiti: sarebbe antieconomico una raccolta dai singoli utenti. Per il recupero di questa tipologia di rifiuti – l’olio alimentare viene riciclato soprattutto nella produzione di carburanti – proprio Calcina Iniziative Ambientali aveva proposto qualche tempo fa il posizionamento in strada di contenitori dedicati. Poi non se ne fece nulla. Un probabile nuovo capitolo in attesa di essere scritto.