Alla fine ciò che si temeva da tempo è avvenuto, la proprietà dello stabilimento ex Principe nella Zona industriale di Trieste sarà chiuso.
Lo hanno annunciato le organizzazioni sindacali, esprimendo esprimono grande preoccupazione per i 49 lavoratori che, entro settembre, potrebbero ritrovarsi in mezzo alla strada. Ieri i rappresentanti sindacali di Flai CGIL e Fai CISL hanno incontrato in assemblea lavoratrici e i lavoratori per informarli dell’improvvisa e inaccettabile decisione del Fondo WRM di chiudere il prosciuttificio triestino.
La rappresentanza sindacale aveva incontrato in mattinata la Direzione aziendale per avere informazioni e chiarimenti sulla decisione improvvisa. Durante l’incontro la direzione aziendale ha detto che il progetto di rivalutazione e sviluppo del sito giuliano non è più attuabile.
La Flai e la Fai ritengono inconcepibile una proposta di chiusura dello stabilimento con la perdita dei posti di lavoro e del marchio storico. Per questo motivo è stato chiesto un incontro con l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, e con l’assessore al Lavoro Alessia Rosolen, presente l’azienda, per chiedere la sospensione di ogni forma di chiusura.
Lo scorso dicembre alcuni stabilimenti del gruppo Kipre (ex Dukcevich e marchio Principe) erano passati di mano alla Rigamonti (bresaola valtellinese), ma non quello di Trieste. Nel 2020 il fondo Wrm, guidato dal finanziere Raffaele Mincione, era subentrato alla storica proprietà di Sonia e Mario Dukcevich, dopo la denuncia di uno stato patrimoniale preoccupante e della volontà degli istituti bancari di non proseguire con le linee di credito.