Nei primi tre mesi del 2022 la nuova potenza installata di fonti rinnovabili in Italia è di 454 MW (+151% rispetto allo stesso periodo del 2021): 433 MW per fotovoltaico (+185%), 11 MW per eolico (-52%) e 10 MW per idroelettrico (+53%).
Lo rende noto l’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili, l’associazione di Confindustria delle società delle fonti energetiche pulite, sulla base dei dati di Terna. Prosegue quindi la crescita degli impianti fotovoltaici dove le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 37% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35% ed infine sopra 1 MW il 28%. Le regioni che hanno avuto l’incremento maggiore, per quanto riguarda la potenza installata, rispetto ai primi tre mesi del 2021, sono Basilicata (+1415%) e Lazio (+811%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo.
In ripresa l’andamento dell’idroelettrico che, per quanto riguarda l’installato, registra solamente un impianto superiore al MW connesso alla rete. Tutti gli altri impianti installati sono di potenza inferiore ad 1 MW. Dal punto di vista regionale, in Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta è stato rilevato un aumento di nuova potenza connessa rispetto al I trimestre 2021; viceversa si è riscontrata una diminuzione di potenza installata soprattutto in Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Umbria e Veneto.
Per l’eolico, invece, sempre nel I trimestre 2022, si osserva un trend in calo con soli 11 MW di nuova potenza installata, costituiti da impianti di potenza inferiore ad 1 MW. A livello regionale, nel periodo gennaio-marzo 2022 si registra una diminuzione di potenza connessa rispetto al periodo gennaio-marzo 2021 in Calabria, Liguria e Lombardia, mentre un aumento di potenza in Basilicata, Lazio e Puglia. Mantengono costante il proprio trend Sardegna e Sicilia. In tutto il resto del territorio, invece, non si rilevano variazioni.
Per quanto riguarda l’analisi di mercato, l’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili fa notare che l’andamento dell’eolico e dell’idroelettrico evidenzia le difficoltà correlate all’ottenimento delle autorizzazioni e, nel caso dell’idroelettrico, anche dei titoli concessori e l’esigenza di beneficiare di meccanismi di supporto. Il fotovoltaico, invece, si conferma in crescita grazie alle detrazioni fiscali per gli impianti di taglia residenziale, alla regolamentazione dell’autoconsumo per gli impianti di taglia industriale e terziario e agli impianti utility scale in market parity.
L’attenzione, però, va posta anche su un altro elemento di criticità: il reperimento dei materiali per la realizzazione degli impianti e l’incremento dei loro costi. La bancabilità di diversi progetti autorizzati, infatti, si basa su business plan con costi differenti da quelli attualmente espressi dal mercato a causa delle lunghe tempistiche autorizzative. Tali incrementi di costo, oggi, non sono più adeguatamente supportati dalle tariffe incentivanti del DM FER 2019. Ciò potrebbe spingere i produttori di energia da fonte rinnovabile ad attendere tempi migliori per l’approvvigionamento dei materiali.