Quella sul territorio triestino è un’industria “debole” e l’unica speranza di viluppo può arrivare dalla manifattura legata ai traffici portuali.
Lo ha detto ieri sera a chiare lettere, nel corso di un incontro organizzato dalla CGIL al Kulturni Dom di Prosecco, il Segretario generale della sigla sindacale a Trieste, Michele Piga. Il grido di allarme è stato lanciato nel coso di un incontro dal titolo “PORTO E INDUSTRIA-Per il rilancio economico del territorio”, al quale hanno partecipato Vittorio Torbianelli, Segretario generale dell’Autorità portuale di Trieste, Sandra Primiceri, vicepresidente del COSELAG (Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana), Natale Colombo della Segreteria nazionale FILT CGIL e Villiam Pezzetta, Segretario generale CGIL FVG.
Michele Piga ha sollecitato politica e amministratori pubblici a concentrarsi sul legame tra industria locale e porto, dopo avere citato l’elenco delle situazioni di crisi che, a breve, potrebbero portare a nuove liste di disoccupati. Il Segretario CGIL ha poi citato le criticità delle quali è chiamato a farsi carico COSELAG in qualità di erede di Ezit, in particolare sui temi dell’efficientamento energetico e dei servizi da erogare nelle aree industriali di competenza, nonché sulla questione relativa alle tempistiche per le bonifiche, ancora non adeguate per le imprese.
«Non servono grandi programmi. C’è del materiale sul quale lavorare. Bisogna utilizzare l’esistente, penso ad esempio ai collegamenti ferroviari» ha risposto Sandra Primiceri del COSELAG. «Questo genere di approccio costituisce anche una risposta in termini ambientali, di decarbonizzazione. Sulle bonifiche sono stati fatti passi in avanti, anche se mi rendo conto che i costi rimangono importanti. Va detto che
se sono arrivati i fondi (dal Fondo complementare al PNRR, ndr) per le bonifiche di un’ampia area industriale, è per il lavoro portato avanti dall’Autorità Portuale. Ci sono aziende – ha aggiunto Primiceri – che ogni settimana mi chiedono spazi per nuove attività. Si è innescato un meccanismo di attrattività del territorio anche grazie al porto, alla ferrovia e ai collegamenti stradali, senza considerare l’importanza del Canale navigabile di Zaule e del regime di porto franco internazionale. Al momento non abbiamo aree a sufficienza, ma la Valle delle Noghere sarà la soluzione».
«Ma a quale industria si mira per i nuovi insediamenti?» si era retoricamente chiesto, in precedenza, Vittorio Torbianelli, Segretario generale dell’Authority. «Non abbiamo a disposizione grandi spazi, e quindi puntiamo sull’industria leggera, ad alta innovazione. Senza considerevoli impatti ambientali» la risposta di Torbianelli stesso.