C’è anche lo stabilimento di Trieste (oltre a quello di Cremona) a permettere a Acciaieria Arvedi di essere la prima acciaieria al mondo certificata NET ZERO EMISSIONS.
La certificazione significa una produzione a zero emissioni nette di anidride carbonica, un risultato raggiunto 28 anni prima del target fissato dalla Commissione Europea. Il primo luglio 2022, infatti, Acciaieria Arvedi ha ottenuto da RINA, ente terzo accreditato a livello internazionale per l’attività di Testing, Ispezione e Certificazione, l’attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol “A Corporate Accounting and Reporting Standard” – revised edition; GHG Protocol “Scope 2 Guidance”; Regolamento CE 2066/2018 e smi. Tale attestato consente all’azienda, a partire dal primo settembre 2022, di fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2 (dirette ed indirette, scopo 1 e Scopo 2) per tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio prodotto.
L’acciaieria, erede della Ferriera di Trieste, è giunta a questo risultato grazie ad un imponente piano di decarbonizzazione lanciato nel 2018 con ingenti investimenti in impianti, tecnologia e Ricerca & Sviluppo. Tra le iniziative, la riconversione industriale dell’area a caldo del sito di Trieste, effettuata in due anni con un investimento di 260 milioni di euro.
«Il Green Deal è l’unica risposta che possiamo dare al drammatico fenomeno del cambiamento climatico, problema che mi affligge da anni, e accolgo con favore l’iniziativa della Commissione Europea. È tuttavia importante che la sfida della decarbonizzazione – ha detto Giovanni Arvedi, presidente del Gruppo – sia affrontata con cauta transizione dalle misure esistenti contro il Carbon leakage verso un Carbon Border Adjustmnet Mechanism, che preveda soluzioni strutturali per l’export, utilizzi un benchmark attendibile e realistico, e riconosca le emissioni contenute nei processi produttivi quali ad esempio nelle ferroleghe per quanto riguarda l’import di acciaio inossidabile».