Iniziati qualche settimana fa, proseguono i lavori per riattivare la Stazione di Aqulinia.
La struttura ferroviaria, basilare nella rete che serve la zona industriale di Trieste, verrà elettrificata e dotata di quattro binari da 750 metri. L’obiettivo è essenzialmente quello di farne un riferimento per i traffico portuale, servendo anche le aree di competenza Coselag (Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana) verso Bagnoli della Rosandra (Wartsila) e verso Muggia e la Stazione delle Noghere.
Per collegare la rinnovata stazione alle succitate aree saranno necessari due raccordi ferroviari. I raccordi ferroviari del Consorzio (ex Ezit) sono impianti (della lunghezza complessiva di circa 20 km) che collegano gli stabilimenti industriali alla rete ferroviaria nazionale mediante un binario allacciato ad una stazione. Da queste si dipartono cinque raccordi “consortili” (in termini tecnici definiti di dorsale), ai quali, a loro volta, si collegano i raccordi “privati” cioè quelli delle industrie. I raccordi industriali contribuiscono a convogliare su ferrovia buona parte del volume complessivo delle merci trasportate. Specifici “schemi negoziali” per la costruzione e la gestione dei raccordi regolano i rapporti tra gli enti preposti ed i soggetti imprenditoriali richiedenti, sulla base delle norme vigenti in materia di accesso e utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria e in linea con le regole per la sicurezza dell’esercizio ferroviario.
Gli interventi alla Stazione di Aqulinia sono portati avanti da Rete ferroviaria italiana (Gruppo FS), nell’ambito di quelli previsti per il potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio, a servizio del porto. Non si costruirà in quella sede, l’ipotizzato terminal intermodale, ma non è escluso che si possa amplierà il fascio di binari, anche in considerazione delle prospettive di crescita del traffico ferroviario nell’area, proveniente soprattutto dal porto, ma in futuro anche dalla zona industriale.
A settembre, inoltre, RFI aveva annunciato la riattivazione del collegamento degli impianti di Servola e Aquilinia alle linee verso Venezia e Tarvisio. Dismessi negli anni ’90 del secolo scorso, i due scali sono stati riconnessi tramite una bretella ferroviaria di circa un chilometro, fra l’ex Bivio San Giacomo e l’ex Bivio Cantieri. In pratica i treni in partenza da Servola possono ora immettersi direttamente sulla linea di Cintura di Trieste, senza dover effettuare manovre intermedie a Campo Marzio.