L’assemblea dei soci ha approvato ieri il nuovo Piano industriale (2023-2025) del Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Coselag).
Grande attenzione da parte dell’ente pubblico (partecipato da Autorità portuale e dai Comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle) sarà posta nel prossimo triennio alla questione inerente la transizione energetica, alla quale il Consorzio ha già dedicato il primo di una serie di incontri per informare le aziende su opportunità e criticità da affrontare nella realizzazione di impianti fotovoltaici. Sarà Coselag stessa, poi, a realizzare impianti sugli edifici di proprietà, valutando anche la possibilità di dar vita a Comunità energetiche. Seguendo le proprie funzioni istituzionali, infatti, il Coselag ha tra i suoi obbiettivi quello di sostenere strumenti diretti a rendere la zona industriale più “green”, favorendo la produzione di energia da fonti rinnovabili, promuovendo e sviluppando la filiera dell’idrogeno e sostenendo la transizione verso mezzi di trasporto non inquinanti.
Nel corso del prossimo triennio, inoltre, verrà avviata la ristrutturazione degli edifici ex Olcese, per destinarli ad attività di respiro internazionale. Il tutto grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha finanziato il recupero di uno dei magazzini.
Sempre ieri, si è tenuto anche il consiglio di amministrazione del Consorzio, che si è occupato per lo più di temi di ordinaria amministrazione. Restano alla base dell’azione del Coselag alcuni principi fondamentali relativi allo sviluppo del territorio. L’elemento fondante rimane il rapporto sinergico e interattivo fra “porto” e “industria” e quindi sul ruolo delle aree del Consorzio sulle quali espandere un’ adeguata compresenza di attività produttive (sia “autonome” che maggiormente collegate alle opportunità strettamente portuali) e logistiche.
Il modello proposto fa riferimento ad un sistema integrato “città-area industriale-porto”: le competenze di ciascun soggetto vengono integrate in un unico modello che diventa così un punto di riferimento per gli investitori. Il tutto per favorire nuovi insediamenti e creare sviluppo per il territorio, anche sfruttando le piattaforme intermodali collegate al porto. L’esempio più recente riguarda BAT (British american tobacco) così come l’atteso investimento che coinvolge il governo ungherese nell’area dell’ex raffineria di Aquilinia a Muggia.
Oggi Coselag conta quasi 900 aziende insediate su circa 810 ettari di superficie di competenza, menter all’interno dell’area sono ricompresi due Punti Franchi e ben 3 stazioni ferroviarie (Servola, Aquilinia e Muggia).