La Regione Friuli Venezia Giulia incrementerà di ulteriori 2,5 milioni di euro le risorse per sostenere le spese di progettazione e realizzazione delle comunità energetiche.
La somma va ad aggiungersi agli 8,5 milioni già stanziati all’interno di un bando che si aprirà a breve a favore dei Comuni. Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, intervenendo a Spilimbergo al convegno dedicato alle comunità energetiche in Friuli Venezia Giulia.
L’esponente dell’esecutivo regionale ha spiegato che, nell’ultima seduta di giunta, nell’ambito dell’approvazione dell’assestamento bis, è stato dato il via libera ad un incremento di risorse che porta così il pacchetto per la costituzione delle comunità energetiche 11 milioni di euro. L’assessore ha citato un contributo ad hoc utilizzato dal Comune di Spilimbergo proprio per la costituzione di una comunità energetica, così come i procedimenti messi in atto anche in altre zone della regione come Monfalcone ed Aquileia, nonché quello dell’APT Gorizia, che ha presentato i progetti per la realizzazione delle comunità nei rispettivi territori.
La Regione ha recentemente pubblicato un bando che si aprirà a breve per sostenere le spese di progettazione e realizzazione di comunità energetiche a favore dei Comuni che ne faranno richiesta. Le risorse a disposizione sono pari a 8,5 milioni, a cui si andranno ad aggiungere gli altri 2,5 milioni dell’assestamento. La graduatoria che si verrà a definire in questa circostanza resterà valida e potrà essere utilizzata in futuro per sostenere anche quanti resteranno inizialmente esclusi ma che potranno essere soddisfatti quando, a dicembre, nuove risorse saranno inserite in finanziaria.
Sempre in relazione alle comunità energetiche, è stato evidenziato che quanto realizzato per Spilimbergo potrà essere replicato anche in altre zone del Friuli Venezia Giulia, laddove venissero individuati siti dove dar vita a questi impianti. «La logica – ha detto l’assessore – sarà quella comunque di ridurre al minimo il consumo di suolo, andando invece a recuperare aree idonee o degradate».