Una normativa sempre più complessa perché differenziata su vari mercati e la concorrenza di grossi gruppi internazionali.
È questo lo scenario che affronta quotidianamente Marlin vernici, dal 1992 attiva nella sede di Muggia con la produzione dedicata alla nautica. I concorrenti sono in maggioranza grosse aziende, che producono vernici di vario genere. «Noi siamo una nicchia in un mercato di nicchia» spiega Sandra Pesle: con il figlio Matteo porta avanti l’azienda di famiglia che conta oggi 12 dipendenti.
Fondata a Trieste nel 1982 da Lucio Pesle con il nome di Rosandra snc. la Marlin srl è specializzata nella e produzione di vernici antivegetative, con un laboratorio proprio e una sezione “ricerca e sviluppo” per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei prodotti, cercando di mantenerne l’efficacia.
Ma cosa significa oggi, per chi fa vernici, fare innovazione? «Significa migliorare il prodotto, anche alla luce dei divieti che ci sono oggi per l’utilizzo di componenti» risponde Sandra Pesle. Il mercato di riferimento dell’azienda si concentra soprattutto sul bacino del Mediterraneo, ma vendere è sempre più complicato perché, a causa dei biocidi, ogni Paese, richiede la singola autorizzazione.
I biocidi sono sostanze che impediscono o limitano la crescita di organismi come batteri, alghe o “denti di cane” sulle carene della barche e sono contenuti nelle vernici antivegetative. Poiché devono possedere un ampio spettro di azione, risultano essere un pericolo per l’intero ecosistema acquatico. La sensibilità ambientale, profondamente mutata negli ultimi anni, ha causato il bando dei biocidi più impiegati ed efficaci, ma anche più pericolosi.
In realtà Marlin era già all’avanguardia diversi anni or sono proprio nella produzione di vernici che consentissero di eliminare queste sostanze. Nel 1997, infatti, aveva già proposto un’antivegetativa senza biocidi a base di silicone. Nel 2008 ha introdotto IDRON, un’antivegetativa a base d’acqua senza solventi, di minor impatto ambientale e più sicura per l’applicatore. Nel 2012 lancia un’antivegetativa ad acqua e senza rame dedicata alla protezione dei trasduttori di ecoscandagli. Oggi, invece, la ricerca prosegue per lo sviluppo di una linea completa di prodotti a base acqua, per ridurre l’uso di solventi e di emissioni.
L’ultimo fatturato di Marlin è stato di circa 3 milioni, attraverso canali di vendita che si rivolgono soprattutto a grossisti, distributori e cantieri di rimessaggio, anche se tra i destinatari ci sono alcuni negozi specializzati.

 

Lucio Pesle, l’esperienza di un visionario

Scomparso nel 2018, Lucio Pesle, fondatore della Rosandra, oggi Marlin srl, già una trentina di anni fa ci aveva visto lungo nel settore dell’innovazione. Con una laurea in chimica e con un’esperienza alla Veneziani vernici di letteraria memoria (ai primi del ‘900 una filiale fu diretta da Ettore Schmitz, in arte Italo Svevo), Pesle ideò un prodotto oggi ben conosciuto dagli appassionati di calcio: cioè da almeno metà della popolazione mondiale. Si trattava dello spray che gli arbitri oggi utilizzano per segnare la posizione della palla e dei difensori quando si batte un calcio di punizione. La scoperta fu elaborata assieme all’ex calciatore Giovanni Di Davide e fu presentata all’associazione italiana degli arbitri. Per una complicata vicenda di brevetti e contenziosi, ma probabilmente anche perché l’applicazione iniziò solo negli anni successivi, oggi la Marlin non ha alcun diritto su quell’invenzione geniale.