“Da martedì inizieranno i dragaggi della foce del Rio Ospo a Muggia, attesi da decenni. Abbiamo ascoltato il
grido di dolore dell’Amministrazione comunale di Muggia e dei 400 soci della Società nautica Rio Ospo, che da tempo segnalavano le difficoltà ad uscire in mare. Grazie a uno stanziamento di 378mila euro di risorse regionali, una draga, già arrivata nell’area, asporterà circa 800 metri cubi di sedimenti,
riportando la profondità del canale a circa 2,5 metri. Un’azione necessaria per consentire alle imbarcazioni ormeggiate sul Rio Ospo di raggiungere il mare, resa possibile grazie alla sottoscrizione di un’apposita convenzione tra la Regione e l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale che
ha competenza sull’area”.
Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, durante un sopralluogo compiuto tra i pontili realizzati a pochi metri dalla foce del corso d’acqua, assieme al sindaco di Muggia Paolo Polidori e a buona parte della sua Giunta comunale, che
hanno espresso il proprio apprezzamento per un intervento a lungo atteso.
“Al momento la profondità dell’acqua è inferiore al mezzo metro e blocca di fatto il passaggio delle imbarcazioni da diporto, oltre a compromette la capacità di recapito a mare delle acque trasportate dal Rio Ospo – ha spiegato Scoccimarro -: una situazione insostenibile che, dopo un lungo iter burocratico,
verrà ora risolta nell’arco di pochi giorni, grazie all’intervento della Regione”.
Le attività di dragaggio, della durata di alcuni giorni, verranno effettuate attraverso un complesso sistema di aspirazione dei sedimenti, che verranno convogliati attraverso una tubazione di oltre 200 metri su un’apposita nave da carico e successivamente depositati nella cassa di colmata situata alla piattaforma
logistica nell’area portuale.
Scoccimarro ha rimarcato che si è trattato di un percorso complesso dal punto di vista burocratico. “La Regione, già dalla scorsa primavera, si era detta disponibile a investire risorse proprie, arrivando di fatto a surrogare l’Authority nelle attività necessarie. Grazie a un’ottima struttura tecnica, siamo intervenuti subito, mettendo a disposizione le risorse e abbiamo trovato una soluzione concreta a una situazione protrattasi per
decenni”.