“Il mondo dell’artigianato a Trieste è vitale, ma come altri settori ci troviamo davanti a una grande sfida. Trovare personale”. Così Lino Calcina, presidente di Confartigianato Trieste, racconta a “Economy Trieste” uno dei più grandi problemi che molte imprese si trovano ad affrontare ormai da mesi. “Mancano i giovani in particolare – spiega – e quel ricambio generazionale che in passato era sempre presente. Viviamo un periodo i grandi metamorfosi sotto diversi aspetti, e questo trend non è legato alla pandemia ma a vari fattori, iniziati già prima del Covid. Si fatica a trovare personale specializzato ma anche ragazzi da formare. Che poi – sottolinea – la pratica sul campo è quella che conta, è il momento in cui avviene la trasmissione di conoscenze, dai più esperti agli ultimi arrivati”. Un cambiamento che mette molti artigiani e imprenditori a dura prova e che secondo Calcina “è la conseguenza di mutamenti sociali più profondi. E la situazione è complessa. Un tempo lavorare in questo settore era un’ambizione di molti. Ora la scuola, così come altri contesti, indirizzano i ragazzi verso altri ambienti. Forse perché, pensando all’artigianato, si pensa a un impegno di fatica, di manualità. In realtà ci sono tante opportunità da cogliere, che possono portare anche a risultati economici importanti. Si consideri, ad esempio, la carenza cronica di autisti, che arrivano soprattutto dall’est Europa. Gli stipendi sono molto buoni ma qui la gente non si trova. Nonostante – aggiunge – ci sono aziende disposte anche a pagare le patenti”.
L’auspicio di Calcina è “che si valorizzi il mondo dell’artigianato, che emerga come si tratta di una realtà viva e vivace, in grado di garantire ancora tante possibilità, a partire dalle piccole imprese che sono una potenza in questo Paese e che sono una parte fondamentale del tessuto economico cittadino e nazionale”.