In occasione del secondo anniversario dall’inaugurazione dell’Innovation Hub, BAT Trieste ha presentato oggi alle istituzioni e alla stampa la seconda edizione del rapporto realizzato dal MIB di Trieste.
I dati evidenziano una consistente crescita degli indicatori: nel corso del 2024 gli investimenti effettuati da BAT Trieste sono raddoppiati, passando dagli 84 milioni del 2023 a 168 milioni di euro (+100%). Contestualmente, anche il valore della produzione è cresciuto: dai 23 milioni di euro registrati nell’esercizio 2023, ai 30 milioni del 2024 (+30,43%). Sempre positivo l’utile, che nel 2024 si attesta a 1,6 milioni di euro, completamente reinvestito – come già era avvenuto nell’anno precedente – nello sviluppo della società sotto forma di autofinanziamento. L’analisi ha evidenziato anche ulteriori aumenti di capitale per un totale di oltre 90 milioni di euro, confermando la strategia d’impresa analizzata nel corso dell’anno precedente.
“Il rapporto annuale – ha dichiarato Andrea Di Paolo, Presidente di BAT Trieste – si prefigge l’obiettivo di misurare, analizzare e sintetizzare, attraverso la riclassificazione del bilancio, l’impatto del nostro stabilimento e quindi del nostro continuo investimento sul territorio, condividendo con i nostri stakeholder la crescita e lo sviluppo, il valore che la nostra realtà crea per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, testimoniando il positivo rapporto tra il nostro impianto e il contesto locale. Il nostro programma di investimento sta proseguendo, e l’impatto positivo è costante ed evidente”.
Anche nel 2024 e nei primi mesi del 2025 la parola chiave di BAT Trieste è stata, infatti, crescita: “Abbiamo aumentato investimenti, occupazione, spazi a nostra disposizione e produzione – ha commentato ancora Andrea Di Paolo – e non ci fermiamo, tanto che annunceremo il 9 settembre un’altra novità molto importante, alla presenza del chairman e dei rappresentanti del main board del Gruppo, che saranno a Trieste per l’occasione”.

IL MADE IN ITALY – La continua crescita dell’Innovation Hub, all’interno di FREEeste, ha permesso a BAT di raggiungere un importante risultato strategico, ovvero la realizzazione dell’intero processo produttivo end-to-end dei sacchetti di nicotina ad uso orale, rendendolo un prodotto “Made in Italy”. A questo si aggiunge la produzione dei prodotti farmaceutici per la terapia sostitutiva della nicotina attualmente destinati ai mercati del Nord Europa.
“Trieste ha un ruolo strategico per BAT e questo studio è per noi una conferma concreta, fondata su dati oggettivi, del valore generato dalla scelta di investire in questo territorio – ha dichiarato Fabio de Petris, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia. Solo due anni fa, l’Innovation Hub era una promessa. Oggi è una realtà solida e riconosciuta, frutto di una visione precisa: unire eccellenza italiana, industria, sostenibilità e innovazione, valorizzando il capitale umano e il saper fare italiano. Trieste è diventata un punto chiave nella produzione delle nostre soluzioni innovative a rischio ridotto: la scelta di portare in Italia la produzione end-to-end non ha solo valore industriale, ma è una precisa scelta culturale e strategica, poiché permette di radicare il know-how nel nostro Paese, creare competenze locali e rafforzare la filiera italiana dell’innovazione”.
VALORE AGGIUNTO – Lo studio del MIB si pone quale obiettivo la quantificazione del Valore Aggiunto, ovvero il risultato generato dalla gestione, non solo a vantaggio degli azionisti ma anche degli altri soggetti coinvolti nel processo produttivo: il personale, l’azienda stessa con ammortamenti e cespiti, i creditori e la pubblica amministrazione. Se tale valore nel 2023 aveva raggiunto i 15 milioni di euro, il 2024 vede un ulteriore aumento del 16%, con una quantificazione di 17,8 milioni di euro, di cui l’87% ricade sul territorio di Trieste e il 3% sul resto del Friuli Venezia Giulia.
PERSONALE – Per BAT Trieste il periodo preso in esame dallo studio del MIB è stato caratterizzato anche dall’aumento delle assunzioni: il personale, infatti, è più che raddoppiato, passando da 114 unità censite nel precedente rapporto alle 256 del 2024, con ulteriore accelerazione nei primi sei mesi del 2025 arrivando a quasi 300 unità.
FORNITORI – Aumenta anche il “peso” dei fornitori locali che si attesta ad oltre il 40% della quota totale, documentando il solido legame economico tra BAT Trieste e il territorio. Una percentuale che vede crescere la quota di fornitori triestini, che raggiunge il 36% a fronte del 25% evidenziato nel rapporto precedente. Rimane stabile, intorno al 6- 7%, il numero dei fornitori provenienti dal resto della Regione.
FISCALITÀ – Il rapporto del MIB misura anche il valore della tassazione: quasi 760mila euro di gettito rispetto ai 576mila dell’anno precedente, di cui una consistente parte finanzia le casse della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Andare oltre la misurazione del risultato economico, e valutare anche l’impatto delle proprie attività sugli stakeholder e sul territorio di riferimento. È questo lo scopo dello studio che oggi viene presentato. – ha affermato Andrea Tracogna, Dean di MIB Trieste