Le segreterie sindacali della Fesica-Confsal, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil considerano preoccupante la situazione della Tirso spa di Muggia (Gruppo “Fil Man Made”), dopo l’annuncio di “ferie forzate” ai lavoratori.
Le sigle sindacali considerano che la situazione di crisi sia già stata chiaramente prefigurata dalla stessa società, proprio nell’annunciare ai rappresentanti dei lavoratori una fase di prolungamento “forzato” delle ferie estive quale prima misura di contenimento di problematiche dovute in particolare a una crescita incontrollabile dei costi, specialmente dell’energia. Secondo l’azienda, inoltre, mentre le altre sedi produttive del Gruppo – collocate in Cina, Portogallo e Turchia – manterrebbero un buon livello di “sostenibilità” per le condizioni proprie di quei Paesi, viceversa la sede triestina sarebbe quella più a rischio e “meno sostenibile” economicamente, per cui la situazione di quest’ultima sarebbe ormai da ritenersi “grave”.
“Rilevato come sia del tutto verosimile – e anche questo è un dato già in parte prefigurato dall’Azienda – che, dopo la prima fase di “prolungamento” delle ferie, ne possa seguire inevitabilmente un’altra peggiore, con la richiesta di cassa integrazione, riduzioni di personale, fino al rischio di pervenire a una vera e propria chiusura della struttura; considerato altresì come, dopo la grave crisi esplosa alla Wärtsilä e quelle precedenti già determinatesi alla Principe e alla Flex, una nuova drammatica crisi non potrebbe che portare al cedimento dell’intero comparto industriale triestino, indotto compreso, con le gravissime conseguenze che sono evidenti – si legge in una nota sindacale – le scriventi Sigle sindacali chiedono un urgente incontro alle Istituzioni ed Enti in indirizzo al fine di delineare un primo tempestivo “punto” delle misure da adottare per fronteggiare e scongiurare ogni timore sulla sorte di un’azienda che da lavoro a 270 persone”.