Oltre 700 i partecipanti al presidio organizzato questa mattina dalle ore 9 in piazza della Borsa a Trieste da Fiom, Fim e Uil in occasione dello sciopero di 8 ore indetto in tutti i siti produttivi del Gruppo Wärstilä in Italia: Napoli, Genova, Taranto, Cuneo.
A Trieste sono intervenuti i coordinatori nazionali e regionali delle categorie sindacali, le RSU, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l’assessore al Lavoro della Regione FVG Alessia Rosolen. Presente anche il sindaco Sandy Klun di San Dorligo della Valle.
La settimana scorsa il CEO di Wartsila, Håkan Agnevall, in occasione dell’incontro al MISE, ha confermato l’intenzione di procedere alla chiusura dello stabilimento triestino. Sono oltre 450 i posti di lavoro a rischio, circa la metà del totale, e sono altrettanti quelli dell’indotto. È questo il numero di cappellini e caschetti che operai e impiegati hanno posato simbolicamente a terra nel flash mob di fine presidio, alle ore 12.
«Grandi Motori Trieste, acquisita dal Gruppo Wärstilä nel 1997, è un pezzo fondamentale di storia della nostra città. Stiamo facendo il possibile per essere a disposizione dei cittadini in questo momento così difficile. Nonostante la crisi, siamo riusciti a concludere un accordo importante con la British American Tobacco (BAT) che investirà a Trieste 500 milioni di euro”. ha detto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. «Oggi in piazza c’è tutta Italia, perché la questione Wärstilä non è solo una crisi locale. Dobbiamo guardarla nel suo complesso per comprendere la vastità del problema. Il nostro compito è portare lo scenario che stiamo vivendo a Trieste all’attenzione della politica nazionale e europea» commentato l’assessore Alessia Rosolen.
Altrettanto dure le posizioni dei sindacati. Secondo Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom Cgil: «L’azienda sta facendo muro di fronte alle legittime richieste di governo e sindacati di mantenere le produzioni. Difendere oggi la produzione vuol dire difendere il paese». Stesso concetto ribadito da Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl: «È inaccettabile che la Wartsila, dopo aver ricevuto sostegno, infrastrutture e soprattutto finanziamenti pubblici, nel giro di una mattina abbia deciso di tradire la città di Trieste». Michele Paliani, segretario nazionale Uilm Uil, ha dichiarato: «Quanto sta avvenendo a Trieste riguarda tutto il comparto industriale italiano e europeo. Siamo in contatto con i sindacalisti finlandesi e della confederazione europea».