I sindacati FILT-CGIL, FITCISL, UILTRASPORTI E UGL MARE hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale operante al porto di Trieste a sostegno della vertenza Wartsila.
La decisione è stata presa in segno di solidarietà con i lavoratori impiegati nello stabilimento, che rischiano il posto di lavoro. “Vista l’attuale evoluzione della vicenda Wartsila, che intende recapitare i motori custoditi presso i magazzini triestini… Si rende noto, pertanto, che già a partire dallo stato di agitazione, potrà essere attuata l’astensione volontaria da parte operatori portuali di tutte le operazioni riguardanti l’azienda Wartsila quali ad esempio l’imbarco di motori ed il rizzaggio degli stessi a bordo delle navi, oltre che ogni operazione portuale riguardante l’azienda in questione, fino alla soluzione della vertenza” recita un comunicato sindacale.
Nei giorni scorsi l’azienda, che ha deciso di cessare la produzione nello stabilimento di Bagnoli delle Rosandra, si era rivolta al prefetto di Trieste perché il presidio davanti ai cancelli della fabbrica impedisce l’uscita e quindi la consegna di alcuni motori marini. Le conseguenze potrebbero essere pesanti per Wartsila che, se non rispetta i tempi, andrà incontro a penali molto importanti con i compratori.