Ieri in tarda serata alla Prefettura di Trieste si è tenuto un incontro tra i sindacati di categoria e i vertici di DMSE (Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering), nell’ambito della vicenda Wartsila.
L’occasione è stata fornita dalla questione legata all’imbarco di 12 motori che il cantiere coreano ha già acquistato dal Gruppo finlandese, bloccati a Trieste da un sciopero di solidarietà dei lavoratori portuali, dopo l’annunciata chiusura dello stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra.
“Il giorno 27 settembre 2022 FIM FIOM e UILM e la RSU di WIT di Trieste si sono incontrati con i massimi vertici di DSME, proprietari dei 12 motori stoccati in area Sea metal, per discutere del rilascio degli stessi. L’incontro che si è svolto in un clima di reciproca stima è servito, a seguito di una missiva dei coreani in cui si rendevano disponibili a sostenere la vertenza dei lavoratori Wärtsilä, per determinare le condizioni del rilascio dei motori. Il principale obiettivo del blocco dei propulsori era legato al ritiro o all’azzeramento della procedura di Wärtsilä ottenuto da FIM FIOM UILM per via giudiziaria” si legge in una nota sindacale emessa proprio a seguito dell’incontro di ieri.
“Sono 3 le condizioni di rilascio dei motori per la quale DSME si è impegnata: 1. A condannare pubblicamente, sulla stampa internazionale, il comportamento di Wärtsilä nei confronti dei lavoratori 2. A sostenere direttamente, nei rapporti con Wärtsilä, la strategicità del sito di San Dorligo della Valle sotto il profilo delle competenze tecnologiche, delle capacità delle maestranze e l’importanza geografica del sito. 3. A imbarcare esclusivamente e solo i 12 motori di proprietà di DSME” recita ancora la nota.
Nel secondo dei tre punti si intravvede chiaramente come la discussione non si incentrata solo sulla questione dei motori, ma anche sul futuro dello stabilimento e sull’aiuto che i cantieri coreani potrebbero fornire alla soluzione del problema. Una soluzione che vede il necessario coinvolgimento di altri soggetti (Wartsila non vuole concorrenti diretti) pronti a subentrare nella produzione senza disperdere il patrimonio tecnico e di conoscenza caratteristico dell’attività ancora in corso a Trieste.
Ieri intanto, il Gruppo finlandese ha ritirato i licenziamenti dopo il decreto del Tribunale di Trieste (Giudice del Lavoro), per dare di nuovo inizio alla procedura.