Un nuovo approccio alla vendita e la conferma della qualità dei prodotti sono gli obiettivi a breve termine per lo storico spugnificio Rosenfeld.Il marchio è ben noto a livello locale, per quella che resta una produzione di nicchia: spugne per la cura della persona. Non tutti però conoscono ciò che c’è dietro un’attività – in zona industriale a due passi dai laghetti delle Noghere nel Comune di Muggia – apparentemente semplice, ma in realtà fatta da “piccoli segreti”, come ogni produzione industriale-artigianale che si rispetti.
Lavorazione ed esportazione di spugne naturali, in arrivo dal Mediterraneo e dai Caraibi. È questo ciò che si fa ogni giorno all’interno del capannone, sotto la direzione di Elena Pesle (amministratore delegato) e della madre Maria Rosenfeld (legale rappresentante). La storia alle spalle è di quelle affascinanti, a partire dalla fondazione nel 1896, la sede nel quartiere di Roiano, per proseguire con quella degli anni ’40 del secolo scorso in centro città a Trieste, fino al trasferimento nel comprensorio industriale. Si tratta del più vecchio spugnificio d’Europa ancora in attività, gestito dalla quarta generazione della famiglia e iscritto al Registro imprese storiche.
Qui le spugne arrivano grezze e vengono lavate – se serve sbiancate – e poi rifinite a forbice. Di mezzo c’è la selezione manuale, ma dietro ci sta la conoscenza, diretta, con i pescatori di questo organismo animale. Anche per questo motivo, la concorrenza è poca: non è facile acquistare spugne, avere i contatti con bravi pescatori e una buona conoscenza dei luoghi di pesca. Per quest’attività del territorio (che esporta all’estero circa il 30% della produzione) si tratta di fattori indispensabili.
Ma a cosa servono le spugne naturali? Senz’altro per l’igiene personale (anche se in Italia è considerato un accessorio di lusso), per l’arredobagno (case private, alberghi, yacht), ma anche l’utilizzo industriale, per quanto limitato, non è raro.
Ecco allora che le spugne naturali possono essere utilizzate nell’industria della ceramica o nel decoro, dai colorifici: lo spugnato è una tecnica a tampone del colore utilizzata nel bricolage su mobili e accessori, o per superfici estese come pareti e soffitti. Anche il settore calzaturiero utilizza spugne marine per stendere delicatamente il colore sulla tomaia, per azioni di finissaggio e di lucidatura. Un altro uso nobile delle spugne riguarda infine il restauro conservativo per la pulizia a secco di affreschi e dipinti, ma può essere impiegata per creare effetti decorativi e fissata su rullini per stendere il colore su pareti, tele e ampie superfici. Nella storia della famiglia Rosenfeld anche una collaborazione con Università e centri di ricerca, così come alcuni tentativi di riprodurre le spugne in vasca, al di fuori del loro ambiente naturale. Tentativi che non hanno mai restituito risultati apprezzabili.
Oggi lo spugnificio Rosenfeld – 4 dipendenti e un fatturato al di sotto dei 500mila euro – si occupa della vendita ad altri negozi, confeziona i prodotti per altre realtà, ma vende anche ai privati. Proprio quest’ultima attività – già implementata negli anni scorsi con l’e-commerce – sarà sottoposta nel breve termine a qualche revisione. «Esiste una tale vastità di tipologie di prodotto – spiega Elena Pesle – che desideriamo puntare sul negozio fisico, per spiegare meglio ciò che si sta per acquistare».

La rifinitura a mano delle spugne, una volta eseguita la pulizia.

La rifinitura a mano delle spugne, una volta eseguita la pulizia.