Iter dai tempi record per la sdemanializzazione e nuovo programma integrato di interventi per la riconversione industriale dell’ex Ferriera di Servola.
A fronte del piano industriale del Gruppo Arvedi con investimenti per oltre 200 milioni di euro, il MISE apporterà un contributo finanziario di 27 milioni di euro finalizzato al Contratto di sviluppo per la tutela ambientale. Una volta completata la fase di demolizione e smantellamento dell’altoforno, sarà potenziata l’attività logistica nel porto di Trieste
Presentato oggi in Prefettura a Trieste l’inizio della fase decisiva che porterà alla definitiva rinconversione green dell’impianto siderurgico e alla destinazione logistico-portuale delle aree.
A metà del luglio scorso, Siderurgica Triestina e Acciaieria Arvedi hanno permutato con lo Stato (Agenzia del Demanio e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale), l’area di loro proprietà destinata alla realizzazione di opere infrastrutturali al servizio del porto di Trieste e di interconnessione tra il porto e la viabilità stradale e ferroviaria, con l’area statale goduta in concessione, dove oggi è presente l’impianto a freddo. “Un’operazione di grande successo che ha visto fortemente impegnata l’Agenzia del Demanio insieme agli altri attori istituzionali e ad Acciaieria Arvedi S.p.A., Siderurgica Triestina S.R.L. e I.CO.P. S.p.A.- PLT, che ha portato al trasferimento al Demanio pubblico (ramo Marina mercantile) dell’area acquisita dallo Stato e, in quanto ricompresa nella circoscrizione portuale di competenza e funzionale al soddisfacimento delle esigenze logistiche portuali, gestita dall’Autorità di sistema portuale” Così una nota del Demanio che ha spiegato oggi, per bocca del direttore regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessio Casci la rapidità con la quale è stato portato a termine un iter complesso, che rappresenta “un unicum” in Italia.
Per il buon esito della rilevante operazione, l’Agenzia del Demanio e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è stato spiegato – hanno operato in stretta collaborazione, per il rapido perfezionamento del procedimento di sdemanializzazione, ossia il passaggio al patrimonio dello Stato delle aree da trasferire in proprietà alle medesime società, al fine di giungere in tempi celeri alla sottoscrizione dell’atto di permuta avvenuta il 13 luglio scorso.
Proseguono, nel frattempo, le attività di realizzazione degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e recupero dell’area industriale siderurgica, ora demaniale, che diventerà fulcro del futuro sviluppo sostenibile del porto di Trieste. Si tratta di uno dei progetti più importanti avviati in Italia che, in seguito allo spegnimento dell’area a caldo – uno degli ultimi altiforni presenti nel nostro Paese – punta alla conversione green dei siti industriali e alla realizzazione di una piattaforma logistica integrata, che prevede un nuovo snodo ferroviario e l’ampliamento della banchina portuale.
Tale operazione porterà quindi, oltre al recupero ambientale e alla riqualificazione industriale delle attività produttive, la reindustrializzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale. Per consentire il raggiungimento di tali importanti obiettivi nel 2020 era stato sottoscritto un accordo novativo di programma tra il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia del Demanio, l’Anpal, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste, Acciaieria Arvedi S.p.A., Siderurgica Triestina S.R.L. e I.CO.P. S.p.A.- PLT.