Fincantieri è disponibile come partner commerciale per operazioni che possano rilevare lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra, ma non a costruire motori.
Lo ha detto ieri a Trieste l’amministratore delegato del Gruppo, Pierroberto Folgiero, rispondendo alla stampa a margine di una cerimonia. «Noi siamo pronti ad aiutare in tutti i modi: siccome siamo un pezzo di questo ecosistema, se si crea una realtà italiana vicina alla Fincantieri, noi siamo pronti a qualunque cosa per farla funzionare» ha detto oggi Folgiero, ma solo come partner commerciale in possibili cordate, «… non per la produzione di motori, perché non abbiamo le licenze» ha specificato il manager.
Sulla questione Wartsila, Fincantieri era già intervenuta nei mesi scorsi, biasimando il comportamento del Gruppo finlandese per l’annuncio di voler cessare la produzione di motori nello stabilimento triestino.
Ieri una nuova presa di posizione dopo che il gruppo cantieristico era stato tirato in ballo, più o meno ufficialmente, per un possibile intervento che eviti la dispersione del patrimonio di Wartsila in Italia e le conseguenza per la cantieristica navale italiana.
«Per fare un motore – ha specificato il manager – serve una licenza, quindi non è che se io mi compro uno stabilimento poi posso fare un motore. È come uno che percorre l’autostrada e si compra l’autostrada perché la usa. Quindi noi possiamo essere partner coraggioso, visionario di chiunque fabbrica i motori con le licenze».