Il gruppo Rigamonti ha comunicato di voler receder anticipatamente dall’accordo commerciale con il prosciuttificio Queen’s (Ex Principe), avviato lo scorso gennaio.
L’allarme è stato lanciato dalla Segreteria FAI CISL del Friuli Venezia Giulia, secondo la quale la comunicazione è stata inviata alla direzione aziendale della Queen’s ma non alle RSU Aziendali e ai sindacati. Sempre secondo la Fai Cisl, la cessazione del rapporto “non potrà che tramutarsi per i 49 lavoratori rimasti sui 72 iniziali a San Dorligo nella collocazione in Cassa integrazione a zero ore, in attesa della cessazione del sito prevista per i primi i giorni di ottobre”. Una “ulteriore beffa nei confronti dei lavoratori”, scrive Marco Savi della FAI Cisl Fvg in una nota.
“Durante l’incontro che si è tenuto con l’azienda il 19 luglio – specifica invece in una nota la FLAI Cgil – è stata comunicata l’assenza di ordinativi da parte del Gruppo Rigamonti fino al 30 settembre, con la conseguente necessità di riorganizzare l’attività produttiva rispetto alle giacenze di magazzino venutesi a creare a seguito dello stop di ordinativi. Gli esuberi totali dello stabilimento triestino sono 46, in un comparto quasi del tutto scomparso sul territorio nonostante le sue peculiarità”. “Appare fin troppo chiaro che la collaborazione commerciale con il Gruppo Rigamonti di fatto è servita a quest’ultimo a depauperare lo stabilimento di San Dorligo della Valle, al fine di togliergli la possibilità di rientrare nel mercato alimentare. La Queen’s si sta impegnando a mantenere attiva la certificazione del bollo America, che conferisce un valore aggiunto al sito produttivo. Si sta lavorando a 360°, con l’impegno dell’assessorato regionale alle Attività produttive per trovare un imprenditore interessato a rilevare la produzione dei prosciutti cotti dello stabilimento Principe. È evidente – e lo dimostra il presidio organizzato ieri in piazza Unità – che la Cgil tutta, con un lavoro di sinergia tra Camera del Lavoro e Flai, metterà in campo tutto il possibile per tutelare le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento triestino”, conclude la nota.
A inizio giugno i sindacati avevano annunciato che lo stabilimento Queen’s (ex Principe) nella Zona industriale di Trieste sarà chiuso. Durante l’incontro con la direzione aziendale, ai sindacati era stato detto ha detto che il progetto di rivalutazione e sviluppo del sito giuliano non è più attuabile. Lo scorso dicembre alcuni stabilimenti del gruppo Kipre (ex Dukcevich e marchio Principe) erano passati di mano alla Rigamonti (bresaola valtellinese), ma non quello di Trieste. Nel 2020 il fondo Wrm, guidato dal finanziere Raffaele Mincione, era subentrato alla storica proprietà di Sonia e Mario Dukcevich, dopo la denuncia di uno stato patrimoniale preoccupante e della volontà degli istituti bancari di non proseguire con le linee di credito.