Il 13 agosto, la Seadock (Gruppo Samer) ha comunicato a Wartsila di non poter assicurare il trasferimento di alcuni motori in attesa di essere spediti via mare.
La società che opera sul Canale navigabile di Zaule, specializzata nella movimentazione, stoccaggio e imbarco di commesse industriali, ha i propri addetti in stato di agitazione, in solidarietà con il personale Wartsila che rischia il posto di lavoro. Un mese fa, infatti, il Gruppo finlandese ha comunicato di voler sospendere la produzione nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, mettendo a rischio circa un migliaio di posti di lavoro, tra impiegati diretti e indotto.
Sono 12 i motori Wartsila (per un controvalore di circa 60 milioni di euro) bloccati dal 23 luglio in Riva da Verrazzano, nel piazzale della Sea Metal, sul Canale navigabile di Trieste, in attesa di essere spediti alla DSME (Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering). Emissari della società coreana, oggi in visita a Trieste, stanno tentando una mediazione per riuscire a ricevere i motori. Per questo si susseguono in questi giorni incontri (anche in Prefettura), per discutere anche del blocco ai cancelli dello stabilimento, messo in atto dai lavoratori di Wartsila all’indomani dell’annuncio della dismissione. Nel frattempo è tornato sui propri passi il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, dopo l’annuncio sull’intenzione di emettere un’ordinanza per bloccare il traffico pesante nell’area di competenza della Sea Metal. La motivazione, ha spiegato Dipiazza, è legata alla preoccupazione per un’eventuale causa milionaria che Wartsila potrebbe intentare contro l’amministrazione triestina.